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Prete Stanislao Barszczak—Dietro la soglia del terzo millennio —

Oggi, sacerdote cappuccino nella sua omelia ha detto: “sincerita e una virtu”. Un giorno indietro nel tempo per superare gli esami finali di Szczecin, mia zia mi ha detto, vestito di bianco, abito bianco, camicia, ecc, perché la maggior parte del bianco… Ci dovrebbe stare dalla verità, creare clima migliore, una migliore atmosfera per la preghiera rivolta verso le future generazioni di cristiani. Ho letto con grande acquisizione appello, l’incentivo Padre cappuccino Mariano di Vita in “La Voce di Padre Pio” (2 febbraio 2011) a comparire dei adoratori di Padre Pio il 1 ° maggio di quest’anno a Piazza San Pietro per la Messa durante la quale il Santo Padre Benedetto XVI farà la beatificazione del suo predecessore sul trono del Pietro nostro amato Giovanni Paolo II. L’ho incluso qui nella sua interezza: „La nostra gioia è grande. Gioiamo insieme a tutta la Chiesa perché il Papa che abbiamo seguito e amato per quasi 27 anni della nostra vita il prossimo primo maggio sarà proclamato beato. Ma noi, frati minori cappuccini, abbiamo tanti motivi in più per lodare il Signore, che ha voluto glorificare anche su questa terra il suo Vicario che ha traghettato il popolo santo di Dio oltre la soglia del terzo millennio. A parte il legame personale che si creò nel lontano 1948 tra il giovane sacerdote Karol Wojtyla e Padre Pio, consolidatosi poi con le varie richieste di intercessione che il vescovo di Cracovia indirizzò al nostro santo Confratello, ci sentiamo particolarmente vicini al futuro Beato perché è stato determinante per ristabilire la verità. Sotto il suo pontificato, infatti, il 20 marzo 1983 si è potuto aprire il processo cognizionale diocesano per la beatificazione di Padre Pio, che prima era rimasto bloccato dalla mancanza dei necessari “nulla osta”. Vigeva ancora l’antico divieto di recarsi a San Giovanni Rotondo in pellegrinaggio, inoltre, quando il 23 maggio 1987 quel «vescovo vestito di bianco» si è inginocchiato sulla tomba del Frate di Pietrelcina, sostando in commossa e silenziosa preghiera con la mano poggiata sul monolite di granito azzurro del labrador che indicava il luogo della sepoltura. Da quel momento il numero dei pellegrinaggi è cresciuto in maniera esponenziale. È stato Giovanni Paolo II a sollecitare l’accelerazione del processo, pur pretendendo che oggi carta fosse studiata bene per non lasciare neppure l’ombra delle accuse sulla santità del Cappuccino stigmatizzato. È stato lui a beatificarlo nel 1999 e a canonizzarlo nel 2002. E, proprio in quest’ultima circostanza, ha riservato a noi frati cappuccini e a tutti i devoti di Padre Pio due piacevolissime sorprese: ha stabilito che la memoria liturgica del nuovo Santo fosse inserita nel calendario della Chiesa con il grado di «obbligatoria» e ha accettato di comporre una preghiera per san Pio da Pietrelcina, recitata al termine dell’omelia, accogliendo una richiesta rivoltagli in tal senso dall’allora ministro della nostra Provincia religiosa, fr. Paolo Maria Cuvino. Dobbiamo sempre alla paterna benevolenza di Giovanni Paolo II la concessione dell’indulgenza plenaria per i pellegrini che visitano la chiesetta antica del nostro convento di San Giovanni Rotondo. E sarebbe stato certamente lieto di consacrare lui, personalmente, il primo luglio 2004, la nuova grande chiesa che abbiamo realizzato per accogliere i tantissimi pellegrini, intitolata a San Pio da Pietrelcina. Le sue ormai precaria condizioni di salute non glielo hanno permesso, però ha voluto comunque farci pervenire un segno significativo della sua vicinanza, donandoci un ostensorio. Per tutte queste ragioni noi saremo presenti in Piazza San Pietro il primo maggio prossimo. Ma saremo felici di esserci anche per attingere, ancora una volta, alla fonte dei suoi insegnamenti e del suo esempio, per lasciarci guidare ancora da lui che, nella lettera apostolica Novo millennio ineunte, ha ricordato a tutti la vocazione universale alla santità. Quella santità che per Giovanni Paolo II e Padre Pio è già un traguardo raggiunto e che per noi è una meta verso cui camminare seguendo le loro orme.”La settimana scorsa, è morto improvvisamente in Roma vescovo polacco ordinario di Lublino in Polonia. Fr. Mons. Giuseppe Maria Zycinski è stato ordinato sacerdote nella Cattedrale di Czestochowa nel 1972. L’ho conosciuto al tempo degli studi teologici e filosofici a Cracovia, dove era professore di filosofia, nel nostro seminario. Ora prego per il riposo della sua anima, e vi chiedo anche di pregare per le sue intenzioni. Dietro la soglia del terzo millennio. Hai una grande preghiera da parte nostra, siamo in grado di preparare completamente per la beatificazione di un Papa polacco. Poi l’oceano di amore per la grazia cielo favoloso può apparire a noi, gli Odysei contemporanei, in un viaggio verso il blu Itaca. Dal mio paese va alla beatificazione del nostro Santo Padre, una grande folla di pellegrini.Sono stato due volte a voi. Cordiali saluti per l’intero staff della “Voce di Padre Pio”, che ho visitato diversi anni fa. Bisogno di pregare molto. Di cuore benedico voi e ai vostri lettori. sacerdote Stanislao

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